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Orselina, 2 avril 2004

 
Luigi Agustoni
Luigi Agustoni 1917-2004
Subvenite Sancti Dei,
occurrite angeli Domini:
suscipientes animam eius:
Offerentes eam in conspectu Altissimi.
 

Le 31 mars 2004, Luigi Agustoni nous a quitté. Le 18 janvier 2001, il avait reçu le doctorat honoris causa en Musique Sacrée à l'Institut Pontifical de Musique Sacrée de Rome. Toute sa vie il poursuivit la recherche approfondie de la sémiologie du chant grégorien. Luigi Agustoni fut un éminent enseignant de musique sacrée dans divers instituts internationaux, fondateur-directeur d'un chœur de musique grégorienne qui a donné des concerts dans le monde entier.
   

PONTIFICIUM INSTITUTUM

MUSICAE SACRAE


IN NOMINE NOSTRI SANCTISSIMI DOMINI

IOANNIS PAULI II

CUM ILLUSTRISSIMUS ET CLARISSIMUS DOMINUS

LUIGI AGUSTONI

PROPTER MERITA SIBI COMPARATA IN SCIENTIA, QUAE AD
MUSICAE SACRAE CULTUM PERTINET, SEDULO INVESTIGANDA
COLENDA EXERCENDA, DIGNUS REVERA SIT QUI ALTIORE
DOCTORIS TITULO HONESTETUR, AB HUIUS PONTIFICII
MUSICAE SACRAE INSTITUTI IN URBE ACADEMICO
PROFESSORUM COLLEGIO UNANIMIS OMNIUM
SUFFRAGIIS NECNON SACRA CONGRETATIONE DE SEMINARIIS
ET STUDIORUM INSTITUTIS SOLLEMNI IUBENTE RITU

DOCTOR MUSICAE SACRAE

HONORIS CAUSA

RENUNTIATUR AC DECLARATUR
COLLATIS IN EUM UNIVERSIS HUIUSMODI GRADUS
PRIVILEGIIS HONORIBUS IURIBUS FACULTATIBUS:
PRO CUIUS REI FIDE HOC TESTIFICATIONIS DOCUMENTUM
EIUSDEM INSTITUTI SIGILLO MUNITUM AC NOSTRA
SUBSCRIPTIONE OBSIGNATUM EI TRADERE DECREVIMUS

Datum Romae, die XVIII mensis Ianuarii A.D. MMI
 
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Laudatio per il Dottorato honoris causa al Prof. Luigi Agustoni

Giovedì 18 gennaio 2001 è stato conferito il Dottorato honoris causa in Musica Sacra al Prof. Luigi Agustoni, Presidente onorario dell'AISCGre (ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE STUDI DI CANTO GREGORIANO) e per tanti anni docente ai corsi estivi organizzati dall'Associazione in Germania e in Italia.

Al solenne atto accademico erano presenti il Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica Card. Zenon Grocholewski, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto di Musica Sacra, e il Consigliere culturale del Governo della Catalogna Jordi Vilajoana Rovira. Oltre al Prof. Luigi Agustoni sono stati insigniti del Dottorato il Prof. M. Llorens Cistero (Catalogna), il Prof. Stefan Stuligrosz (Polonia), il P. Joseph Khoury (Libano) e il M° Luigi Molfino (Italia). Alla cerimonia sono intervenute la Virum e la Mulierum Schola Gregoriana Pontificii Instituti Musicae Sacrae, rispettivamente dirette da Alberto Turco e da Nino Albarosa.

Si riporta in versione integrale la Laudatio letta nella solenne occasione dal Prof. Felice Rainoldi, già allievo di Luigi Agustoni al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano.

"Laudemus viros gloriosos in generatione sua" Voglio inserirmi in questo atto accademico con un tocco di pietas biblica, memore dell'esortazione: "Laudemus viros gloriosos et parentes nostros in generatione sua" (Sir 44, 6). Se è giusto onorare ritualmente Luigi Agustoni, come studioso di levatura 'gloriosa' davanti agli occhi di tutti i cultori della scienza musicale e liturgica, è anche di profondo interesse evocarne il percorso di vita e di studio.

L'attitudine musicale di Agustoni era già emersa nei giorni dell'infanzia, a Sciaffusa. L'entrata nel seminario di Lugano nel 1931 coincise anche con il primo incontro col canto gregoriano: fu esperienza da un lato tanto insoddisfacente da suscitare perplessità, dall'altro tanto fascinosa da destare desiderio di informazione e zelo di studio.

In quegli anni di vitali esuberanze Agustoni si impregnò dell'insegnamento di Mocquereau (Le nombre musical) e fu illuminato da uomini di spicco quali G. Suñol e M. Altisent. Poté diventare alunno dell'Istituto Ambrosiano di Musica Sacra nella metropoli lombarda già durante gli studi teologici. Ma nello stesso tempo, a Lugano, animava la 'Camerata san Luigi', mentre studiava con Luigi Picchi pianoforte, organo e composizione.

Già dall'anno della prima messa (1941) poteva fungere da professore di musica nel seminario ticinese di San Carlo. L'ideale del canto 'gregoriano' l'aveva afferrato: incominciava un percorso il cui alveo sarebbe stato alimentato da incessanti preziose affluenze. Determinante quella liturgica, che costituisce l'ambiente vitale del canto gregoriano stesso. Maturava così, con l'apporto dell'ambiente monastico ed accademico (Solesmes, Maria-Laach, Monserrat, Treviri), con la mediazione di studiosi (E. Cardine, J. Gajard, J. Hourlier…) e di istituzioni vivacemente inserite nel Movimento liturgico, il professore di Liturgia e l'animatore intrepido del più geniale ed audace centro di Liturgia pastorale sorto in area linguistica italiana. Dopo questi cenni biografici, per esporre sinteticamente il più e il meglio dell'opera multiforme di Agustoni sono costretto ad inquadrarla entro degli schemi.

I quadri sistematici hanno il vantaggio della lucidità degli squarci sincronici e lo svantaggio di ritorni, a disturbo della visione di come i vari filoni operativi si intersecano e si fondono organicamente entro un'unica storia. Mi spiace 'separare', per ragionevole scelta espositiva, ciò che Agustoni ha unito. Per lui il 'separare' fu sempre il tormento della attività didattica.

Ne soffriva; lo dichiarava una necessità utile, ma provvisoria.

I. Attività nel settore del canto gregoriano

A. L'insegnamento cominciato nel Seminario nel 1941, si espresse subito, da quell'anno, anche nelle 'Settimane gregoriane' della Svizzera tedesca, organizzate con P. Carraz e T. Lidner, in vista della formazione di maestri di coro. Frattanto Agustoni affinava la sua formazione specialistica. Fu la prima visita a Solesmes, nel 1946, segnata dall'incontro con dom E. Cardine, tramutatosi in verace amicizia, a determinare una svolta irreversibile. Anche se l'epifania della scienza semiologica può essere fatta coincidere con l'incarico di insegnamento assunto da Cardine, nel 1952, al Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma, essa aveva conosciuto una paziente gestazione.

Dal tempo della sua nascita, Agustoni ne fu "padrino", soprattutto da quando si aprì per lui nel 1955 la cattedra di Milano. La sintonia di intenti e la sinergia operativa con Cardine nell'impostare ricerche e nel formare discepoli - coinvolgendoli in puntuali lavori di ricerca sui codici - può essere oggi ricordata come una età aurea.

Naturalmente il testo scolastico di base divenne, anche a Milano, il Graduel neumé dell'illustre solesmense. Ma Agustoni poteva essere assai più libero ed esplicito nel settore della diffusione pubblica dei risultati; anche per questo si intensificarono le sue pubblicazioni. Le sedi didattiche si moltiplicarono, in tempi e forme diverse, ognora afferenti alla ricchezza dei più recenti dati acquisiti e delle nuove prospettive aperte: corsi a Lugano, a Cremona, a Münsterschwarzach, a St. Ottilien, a Essen, in Venezuela, e, persino, corsi privati.

La proposta scientifica ricadeva con singolare fascino sugli allievi: ad essi il maestro tributava stima, di essi promuoveva le capacità. Un maestro che a sua volta seppe sempre rimanere discepolo, attento alle esplorazioni dei colleghi e grato per i loro apporti: tanto amante della concordia nella comune causa quanto nemico di ogni forma di congrega settaria e ideologizzata.

B. Pubblicazioni gregoriane Sono almeno sette i libri firmati da Agustoni. Cominciano con il Primo corso di canto gregoriano secondo la scuola solesmense, risalente al 1946 (Como). Seguono: La modalità del canto liturgico occidentale (1948); Il codice 95 di Sciaffusa: studio storico, paleografico, semiologico (1949, come tesi dottorale); il denso fascicolo L'interpretazione dei neumi tramandataci dalla loro stessa grafia (estratto da "Musica Sacra" di Milano, 1968); poi: Elementi di canto gregoriano (Padova 1959). Questo volume sarà aggiornato e riproposto in tedesco come Gregorianischer Choral (Friburgo 1963), ed ancora perfezionato apparirà in traduzione francese: Le chant grégorien, col sottotitolo significativo Mot et neume (Herder-Roma 1969).

L'ultima poderosa opera, a modo di summa, redatta in collaborazione con J. B. Göschl è la Einführung in die Interpretation des Gregorianischen Chorals, in due volumi e tre tomi (Regensburg 1992). Ne è in corso la traduzione italiana e francese. Altri corposi contributi si trovano in pubblicazioni collettive come i volumi: Atti del I Congresso Internazionale di Musica Sacra, tenuto a Roma nel 1950, Fonti e paleografia del canto ambrosiano (Milano 1956), L'interpretazione del gregoriano oggi (Arezzo 1984), Ut mens concordet voci. Atti del II Congresso AISCGre a Cremona, in onore di E. Cardine (St. Ottilien 1980), Requirentes modos musicos (Solesmes 1995, in onore di J. Claire). Infine i numerosi articoli su temi specialistici in "Revue grégorienne" (1951-1952), in "Musica Sacra" di Milano (tra il 1958-1965), in "Studi Gregoriani"…

C. Impegno organizzativo ed esecutivo Agustoni è presente in tutte le iniziative veramente promozionali per il canto gregoriano.

Tra i più determinanti apporti, oltre a quelli offerti mediante la partecipazione attiva, finché le forze glielo permisero, a tutti i vari congressi e concorsi musicali (come quello di Arezzo), bisogna ricordare la sua creatura, cioè la Nova Schola Gregoriana. La costituì già dagli anni Sessanta, sia per verificare ed attuare in concreto, con fidati ex-allievi, i risultati dell'analisi scientifica, sia per far conoscere i tesori del repertorio gregoriano in tutte le sedi possibili, fin nel lontano Giappone.

Egli sognava una resa interpretativa ideale; si spendeva perché risultasse ottimale sulla base di raffinatezze e sfumature che soltanto una straordinaria musicalità poteva carpire ai neumi. Le prove lo esaltavano e lo tormentavano, rendendolo esigente ed insieme paziente, nello sforzo di trasmettere intuizioni e finezze che sorprendevano i coristi.

Oggi la Nova Schola Gregoriana continua sotto la guida sicura del Prof. Alberto Turco, primo ex-allievo di Milano a conseguire il dottorato. Poi bisogna richiamare la presidenza dell'Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano, fondata a Roma nel 1975, e alla quale fu eletto nel 1979, rimanendovi per vent'anni, con il trasferimento della sede a Cremona. L'Associazione coagulò, nella scia degli insegnamenti di E. Cardine, i migliori studiosi attivi sul campo, in area tedesca (R. Fischer, G. Joppich, J. B. Göschl…) ed italiana (A. Turco, N. Albarosa, F. Rampi, G. Milanese…).

Oltre ad una diffusione più ampia dei codici neumatici tra gli studiosi, nacquero le pubblicazioni periodiche: "Beiträge zur Gregorianik", "Studi Gregoriani", "Note gregoriane". L'esito di regolari corsi e congressi è un fermento ancora vivo, tanto che la stessa Abbazia di Solesmes, oggi, vede nell'AISCGre un utile pilone portante su cui basarsi per continuare i suoi gloriosi fasti. Certo non sono da tacere le inevitabili difficoltà di percorso: queste difficoltà Agustoni, uomo di pace, cercò sempre di appianarle e di risolverle con le armi della verità e della affabilità. Inoltre oggi, almeno per quanto riguarda la Svizzera, è attiva da alcuni anni l'Associazione Cantus Gregoriani Helvetici Cultores, animata dal Prof. Giovanni Conti. Essa si è fatta carico di continuare l'opera di Luigi Agustoni, diffondendo il suo pensiero e i suoi scritti, in armonia con gli scopi dell'AISCGre e nel solco tracciato da E. Cardine.

II. Un rapido bilancio dell'iter scientifico

Il travaglio di Luigi Agustoni a favore del canto gregoriano, che egli sempre considererà come esegesi della Parola Sacra e come restituzione orante a Dio nella trasparenza sonora del dialogo della Salvezza, ha attraversato tre principali fasi evolutive.

A. La prima fase, durata fino al 1946, lo manifestò quale zelante apostolo del canto gregoriano conforme agli ideali del Motu proprio di Pio X. Essa fu scientificamente equipaggiata della strumentazione culturale vigente, allora promossa dalla scuola solesmense.

B. La seconda fase iniziò con la ricordata visita a Solesmes nel 1946. Essa determinò una decisiva 'crisi di crescita', alla cui base stava la sempre insoddisfatta sete di capire (avendo notato delle discrasie tra alcune affermazioni teoriche e la più convincente prassi esecutiva), e per il cui superamento fu decisivo l'incontro con il genio di dom Cardine. Il dotto monaco già da allora aveva corredato il suo volume del Graduale Romanum con le notazioni paleografiche. La prima indagine concordata col maestro-amico riguardò i gruppi neumatici con la nota iniziale disgiunta. Ma ogni rilevamento semiografico era orientato alla incipiente ricerca semiologica: quali segreti interpretativi custodivano i codici in rapporto al ritmo, alla modalità, al testo?

I primi risultati poterono essere presentati già nel 1950, durante il già ricordato Congresso di Roma, con la relazione sulla 'articolazione iniziale'. Le ricerche susseguite sui neumi dello scandicus e del salicus contribuirono a dar risalto sempre più chiaro alla precarietà della teorizzazione ritmica basata sulle figure binarie e ternarie ed a smascherare ogni riduzione mensuralistica. Ora, sempre in contatto con Cardine, era entrata nel sangue di Agustoni la passione semiologica.

Lo rendeva inquieto nella ricerca delle soluzioni interpretative, nella convinzione che la chiave di lettura ritmica e di resa verbomelodica era da individuare nella grafia dei neumi antichi, i soli a garantire, oggettivamente, corrette piste interpretative. Notation neumatique et interpretation: ecco la problematica affrontata su "Révue grégorienne" (1951-1952), rimbalzata con settimanali maturazioni all'interno dell'impegno magisteriale a Milano (L'interpretazione dei neumi tramandataci dalla loro stessa grafia, 1958).

Ovviamente tale insegnamento determinò un mutamento di metodologia pedagogica e un allargamento dei campi di indagine; indusse ad una ripresa approfondita dei dati desunti dalla osservazione analitica dei singoli neumi, a cominciare da quelli sangallesi. Poi, ben presto, al di là della problematica circa lo stacco neumatico (espressivo o neutro), si affermò la convinzione della fecondità dello studio comparativo tra le costanti e le eventuali varianti indicate dalle singole famiglie neumatiche per ciascuno dei neumi o dei loro raggruppamenti.

Il confronto favoriva la possibilità di penetrare la logica espressiva intenzionalmente fissata nei neumi, seppure caratterizzati da abitudini grafiche differenziate: tutte a servizio del testo sacro. Quella dell'irraggiamento del testo fu sempre la lezione primaria di Luigi Agustoni, il cuore del programma offerto ai discepoli. Frattanto vari discepoli di dom Cardine erano ormai in grado di offrire apporti preziosissimi. Tutti erano raccolti da Luigi Agustoni entro una rete di scambi, di confronti, di mutue fecondazioni. Il frutto di tale impegno coordinato sarà la sintesi cardiniana, apparsa nel 1968, con Semiologia gregoriana. Ma anche i problemi modali, parte costitutiva di un'estetica integrale finalizzata ad una poetica suggestiva, sollecitavano Agustoni, insoddisfatto della teorizzazione dell'octoechos e dei suoi correttivi.

Dal 1962 egli fu attentissimo alla svolta impressa da dom Claire, ed invitò l'allievo Alberto Turco a specializzarsi nel settore.

C. La terza fase del lavoro scientifico di Agustoni, ben più impegnativa, anche se meno eclatante, è quella della 'messa a punto', della ricerca di trasparenza terminologica, dell'assaporamento di alcune certezze acquisite, e tuttavia sempre proiettata alla scoperta di nuovi dati.

È il momento delle interpretazioni gregoriane messe a confronto; della pacata riflessione sulle potenzialità e sui limiti della semiologia, quasi eco del testamento di Cardine. È la stagione opportuna per precisare i contenuti del concetto di valore sillabico e per individuare i giochi più sottili delle più varie articolazioni; per formulare una estetica 'integrale', basata sulla osservazione della reciprocità organica, testuale e contestuale, di tutti i fattori ritmici e verbomelodici. In tale prospettiva si colloca il dettato contenuto nei volumi della maturità.

Qui si iscrivono i molteplici contributi offerti all'AISCGre, compreso l'appoggio di una incipiente risposta a quella istanza conciliare (cfr. SC 117), che aveva auspicato una Editio magis critica del Graduale Romanum. "Laudemus viros gloriosos in generatione sua". La riconoscenza è e sarà sempre una virtù. Qualche volta può essere anche un pubblico atto di giustizia, come in questo caso. - Felice Rainoldi. Fonte.
 

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  • Le Chant Grégorien. Herder, 1969. Excellent ouvrage, très complet, aligné sur les positions de Dom Cardine.
     
  • Chant Grégorien, mot et neume. 1969, éd. Herder Rome – Vente Solesmes – Ouvrage technique très abordable.
     
  • Introduction à l'interprétation du chant grégorien. [1], Principes fondamentaux, Luigi Agustoni, Johannes Berchmans Göschl; version française par dom Daniel Saulnier... - Solesmes: Solesmes, 2001 (53-Mayenne : Impr. de la Manutention). - 288 p. : mus., couv. ill. ; 24 cm.
    Titre original : Einführung in die Interpretation des gregorianischen Chorals. - Contient : "Les notes tironiennes dans Laon 239" / excursus de Joseph Kohlhaüfl. - DL 01-16316 (D4). - 782.322 2046. - ISBN 2-85274-203-9 (br.) : 150 F.
Jubilate Deo
  • JUBILATE DEO par la Nova Schola Gregoriana, sous la direction de Luigi Agustoni - cliquer ici.
    Enregistrement exceptionnel. Le "chant grégorien" offre une merveilleuse harmonie entre le texte et la mélodie. Après le X° siècle commence un long déclin de la pratique du chant grégorien jusqu'à la seconde moitié du XIX° siècle.
    Une entreprise de restauration démarra jusqu’en 1930, s’appuyant sur la recherche et l’étude des sources et des manuscrits anciens. Après la seconde guerre mondiale, Luigi Agustoni, avec Eugène Cardine devint une véritable référence pour les étudiants du "chant grégorien". La première représentation de la Nova Schola Gregoriana, auteur de cet enregistrement, sous la direction de Luigi Agustoni, date de 1973, dans la merveilleuse chapelle de Saints Pierre et Paul, à Biasca, en Suisse.