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Il comandante dello zucchero
Il comandante dello zucchero, Raphaël Confiant, trad. Graziano Benelli • Calabuig • |
Il quinto romanzo in lingua francese di Confiant, al quale sono stati attribuiti diversi significativi premi letterari, è ambientato in Martinica nel 1936. Ha come protagonista il mulatto Firmin Léandor, a cui il proprietario (bianco) ha affidato la sorveglianza dei numerosi tagliatori di canna, esclusivamente neri e trattati quasi come schiavi, che lavorano presso le sue ricche piantagioni. Una pungente ironia pervade il libro, che presenta uno spaccato della società martinicana del tempo, dove il razzismo è presente non solo presso i bianchi, ma anche nella mentalità della gente di colore, che relega all’ultimo posto della scala sociale coloro che possiedono la pelle più scura.
UN ESTRATTO
«Il primo dell’anno ci scambiamo semi di arancia dolce.
È per proteggerci contro la sfortuna e contro la iella, che perseguitano il negro da quando è stato costretto a vivere tra la canna da zucchero.
È anche un auspicio di felicità.
Il giorno dopo, al primo canto dell’uccello pipiri, si affilano i machete sulla mola per la grande sfida contro le orde capellute e verdi, la cui ingenuità trasportata dal vento è soltanto un inganno. Una presa in giro.
Poi ci si schianta la schiena durante tutti i cento giorni della raccolta. E cioè gennaio, giallo di rancore, disseminato delle prime spine della stagione torrida. Febbraio, timida mangusta, che talvolta esplode con improvvisi scrosci di pioggia. Marzo, indeciso e torrido, che passa oscillando come un sogno sempre in piedi e
alla fine di tutto
l’inizio di aprile, ammaliante!.»